L’olio essenziale è l’anima della pianta, è collocato all’interno del tessuto vegetale o sulla superficie della pianta, in alcuni casi le ghiandole che secernono l’olio sono visibili anche a occhio nudo, per esempio tenendo in controluce una sottile buccia di arancia.
Le piante producono oli essenziali per svariati motivi e funzioni: sono riserve di energia e messaggeri di informazioni, proteggono dalle malattie, regolano la temperatura e svolgono molte altre funzioni indispensabili per la loro sopravvivenza.
La notevole quantità di sostanza profumata che si trova nell’infiorescenza è utile per attirare gli insetti pronubi ma anche per distoglierne altri che, al contrario, la danneggerebbero mangiandola, inoltre il profumo serve anche come mezzo di comunicazione tra pianta e pianta.
Ma…perché gli oli essenziali sono così importanti per noi?
Perché fanno parte del mondo naturale proprio come noi, RISUONANO con noi, la pianta è un essere vivente come noi, gli oli essenziali sono “il sangue” della pianta, l’anima della pianta.
RISUONANO CON NOI perché hanno una capacità vibrazionale come hanno tutti gli esseri viventi, questo significa che sanno modificare la nostra chimica; se per esempio sono arrabbiato e non riesco ad esprimere la rabbia ma sento un profumo gradevole, attraverso l’odorato cambia il mio stato umorale, perché gli umori (i liquidi del corpo) si modificano in relazione ad uno stimolo esterno.
La capacità vibrazionale dell’olio cambia il mio pensiero perché attraverso l’odorato agisce sul nostro sistema limbico innescando un’azione di riequilibrio sugli stati di eccitazione umorale, l’olio essenziale diluisce la concentrazione di quei liquidi del nostro corpo (umori) che quando diventano troppo densi ci fanno percepire un disagio.
Il senso dell’olfatto è direttamente collegato al nostro sistema limbico, che è la sede delle emozioni e della memoria, nonché il centro dove si attivano i nostri istinti, da quello sessuale a quello di sopravvivenza. L’olfatto funziona indipendentemente dalla nostra volontà, esattamente come il respiro, ed è sempre attivo, anche quando dormiamo.
Le molecole odorose entrano nel nostro naso attraverso l’aria che respiriamo, vengono catturate dalle ciglia olfattive che ricoprono il fondo della cavità nasale sulle quali si trovano dei ricettori che inviano un messaggio elettrico prima al bulbo olfattivo e poi al cervello. Qui possono provocare una reazione immediata oppure essere analizzate e immagazzinate nella nostra memoria olfattiva la quale ci rimanderà immagini, emozioni e sensazioni quando entreremo di nuovo in contatto con quell’odore: come se il nostro cervello fosse formato dai rami di un albero.